LE MICROONDE RENDONO PIU’ SOSTENIBILE LA PRODUZIONE DI NANOPARTICELLE DI OSSIDO DI ZINCO 

 

Ridurre l’impatto ambientale dei processi industriali è una delle sfide più urgenti della chimica dei materiali. Un recente studio pubblicato su Materials Chemistry and Physics (Elsevier) dimostra come l’uso delle microonde possa rendere più sostenibile la produzione di nanoparticelle di ossido di zinco (ZnO), materiali versatili utilizzati in cosmetica, elettronica, rivestimenti e tecnologie per l’energia.

La ricerca – firmata da Giovanna Gautier di Confiengo, Maria Giulia Faga, Valeria La Parola (ISMN-CNR), Giuliana Magnacca, Maria Cristina Paganini e Maria Luisa Testa (ISMN-CNR), confronta il metodo tradizionale di decomposizione termica con la sintesi assistita da microonde. Quest’ultima consente di ridurre drasticamente tempi e consumi energetici, ottenendo nanoparticelle più piccole, pure e reattive, ideali per applicazioni in fotocatalisi e dispositivi solari.

Un ulteriore elemento innovativo è l’uso di melammina e estratti di vinacce come additivi “verdi”: la prima forma un composito capace di assorbire anche la luce visibile, le seconde valorizzano scarti agricoli introducendo principi di economia circolare. Lo studio mostra così come una tecnologia di uso quotidiano, le microonde, possa diventare un potente strumento per una chimica più sostenibile, capace di coniugare innovazione, efficienza energetica e rispetto per l’ambiente.

Per approfondimenti: https://eleatiche.substack.com/p/nanoparticelle-di-ossido-di-zinco